Elezioni USA 2024: i social media hanno ancora il potere di influenzare l’opinione degli elettori e la disinformazione?
Negli ultimi anni, il ruolo dei social media nelle elezioni è stato ampiamente dibattuto. Da Facebook a X (precedentemente Twitter), da Instagram a TikTok, queste piattaforme sono diventate arene virtuali dove gli elettori si informano, discutono e formano opinioni politiche. Ma con l’evoluzione delle tecnologie e delle normative sulla privacy, il loro impatto è ancora così forte come una volta? Oppure il loro ruolo è cambiato, diventando più uno strumento di informazione che di manipolazione? Vediamo insieme come stanno davvero le cose, soprattutto in vista delle elezioni americane del 2024.
L’ascesa del potere dei social media nelle elezioni
I social media hanno iniziato a diventare protagonisti delle elezioni già nel 2008, quando Barack Obama ha usato piattaforme come Facebook per connettersi con i giovani elettori. Il suo successo nel coinvolgere i votanti più giovani e meno tradizionali ha dimostrato al mondo quanto potesse essere importante una strategia digitale nelle campagne politiche. Da quel momento, ogni elezione ha visto un crescente utilizzo dei social per influenzare le opinioni, condividere notizie e mobilitare le persone.
Durante le elezioni del 2016, l’influenza dei social media ha raggiunto il suo apice. Facebook, in particolare, è stato al centro dell’attenzione per via dello scandalo Cambridge Analytica, durante il quale sono stati raccolti dati personali per creare profili dettagliati e influenzare gli elettori con messaggi mirati. Questo episodio ha sollevato serie preoccupazioni sull’uso dei social per manipolare l’opinione pubblica e alterare i risultati elettorali, spingendo piattaforme e governi a implementare nuove normative sulla privacy e cambiando radicalmente il modo in cui la pubblicità politica viene gestita online.
Cambridge Analytica ha avuto accesso ai dati di circa 87 milioni di utenti di Facebook, molti dei quali non erano consapevoli che le loro informazioni personali fossero state raccolte e utilizzate senza consenso. Questo scandalo ha avuto un impatto significativo sulla fiducia degli utenti nelle piattaforme social.
Il declino dell’influenza dei social media?
Nonostante l’incredibile impatto dei social media sulle elezioni passate, negli ultimi anni la loro capacità di cambiare davvero le opinioni politiche degli elettori sembra essersi ridotta. L’introduzione di regole più severe da parte delle piattaforme, come la limitazione della pubblicità politica e una maggiore trasparenza sui finanziamenti degli annunci, ha messo in dubbio l’efficacia delle strategie di microtargeting.
Inoltre, gli utenti sono diventati sempre più consapevoli delle dinamiche dei social media. Dopo gli scandali legati alla privacy e alla disinformazione, molti elettori sono diventati più scettici riguardo ai contenuti che vedono online. Secondo uno studio del 2023 condotto da Pew Research Center, oltre il 60% degli elettori afferma di prestare maggiore attenzione alla fonte delle informazioni che legge sui social. Sempre più persone capiscono di poter essere bersagliate da informazioni manipolate e sono diventate più critiche verso le fonti di informazione.
Durante le elezioni del 2020, il 73% degli adulti negli Stati Uniti ha dichiarato di aver visto almeno una notizia politica sui social media, ma meno del 36% ha affermato di fidarsi completamente delle informazioni trovate su queste piattaforme. Questo dato sottolinea come la fiducia nei social sia stata erosa a causa degli scandali e della percezione di manipolazione.
L’evoluzione degli algoritmi
Un altro aspetto che potrebbe aver ridotto l’influenza dei social media sulle elezioni è l’evoluzione degli algoritmi. Le piattaforme come Facebook e Instagram hanno modificato i loro algoritmi per dare priorità ai contenuti degli amici e dei familiari rispetto a quelli di notizie o sponsorizzati. Questo ha reso più difficile per le campagne politiche raggiungere nuovi elettori con contenuti a pagamento. Inoltre, la maggiore enfasi sui contenuti personali contribuisce a rafforzare l’effetto “echo chamber”, polarizzando ulteriormente le opinioni e rendendo meno efficace il messaggio politico generalizzato.
Anche X sta sperimentando nuove modalità di distribuzione dei contenuti, che potrebbero cambiare ulteriormente il panorama del marketing politico sui social. Se in passato la viralità di un tweet poteva avere un impatto enorme, ora la saturazione dei contenuti e la concorrenza per l’attenzione degli utenti rendono più difficile far emergere messaggi politici.

La crescente influenza di nuove piattaforme
Anche se piattaforme storiche come Facebook vedono un calo della loro capacità di influenzare gli elettori, nuove piattaforme stanno prendendo piede. TikTok, ad esempio, ha rapidamente conquistato il pubblico giovane e sta diventando una delle piattaforme più influenti per la condivisione di contenuti politici. Il formato breve di TikTok richiede messaggi chiari e concisi, perfetti per il pubblico giovane, anche se questo formato potrebbe mancare di profondità rispetto ad altre piattaforme.
TikTok e il pubblico giovane
Un esempio chiaro dell’impatto delle nuove piattaforme è quello di Donald Trump e Kamala Harris. Donald Trump ha saputo utilizzare efficacemente X (allora Twitter) per creare una connessione diretta con i suoi sostenitori. I suoi tweet, spesso controversi, non solo hanno mantenuto alta l’attenzione dei media, ma hanno anche polarizzato l’opinione pubblica, stimolando discussioni infuocate che spesso sfociavano anche sui canali televisivi. Questo ha creato una sorta di circolo mediatico tra i social e i media tradizionali, che ha avuto un impatto importante sulle elezioni del 2016. Inoltre, il rapporto tra Trump ed Elon Musk, proprietario di X, è stato spesso oggetto di attenzione. La relazione tra i due ha permesso a Trump di mantenere una presenza significativa sulla piattaforma anche dopo il suo ritorno, alimentando ulteriormente le dinamiche di comunicazione diretta con i suoi sostenitori.
Dall’altro lato, Kamala Harris ha sfruttato piattaforme come Instagram e TikTok per avvicinarsi a un pubblico più giovane e inclusivo. I suoi video su TikTok, ad esempio, hanno spesso toccato temi di giustizia sociale e uguaglianza, rendendola una figura più empatica e connessa a questioni attuali che stanno a cuore ai giovani elettori. Questo tipo di contenuto ha aiutato a costruire un’immagine positiva e a coinvolgere persone che normalmente non si interesserebbero attivamente di politica.
Tuttavia, l’uso di TikTok come strumento politico non è privo di sfide. Nel 2020, il 38% degli americani ha affermato di essere preoccupato per la privacy e la sicurezza dei propri dati personali su TikTok, contribuendo alle tensioni legate al possibile divieto della piattaforma.
Disinformazione e fake news: una sfida continua
Un aspetto che non possiamo ignorare è la continua diffusione della disinformazione sui social media. Durante le elezioni del 2020, piattaforme come Facebook, X e YouTube hanno cercato di fermare la diffusione di notizie false e contenuti ingannevoli, introducendo etichette di avvertimento e rimuovendo numerosi profili che diffondevano disinformazione.
Nonostante questi sforzi, la disinformazione resta un problema significativo. Studi dimostrano che le notizie false si diffondono sei volte più velocemente rispetto alle notizie verificate, raggiungendo un pubblico più ampio. La responsabilità di combattere questo fenomeno non è solo delle piattaforme, ma anche degli utenti, che devono sviluppare una maggiore capacità critica, e delle istituzioni, che dovrebbero investire in campagne di fact-checking e collaborazioni con organizzazioni indipendenti.
Il ruolo degli influencer politici
Un altro cambiamento interessante nel mondo dei social media è il crescente ruolo degli influencer. Durante le ultime elezioni, molti politici hanno collaborato con influencer di spicco per far arrivare i loro messaggi a un pubblico più vasto. Questi influencer, con milioni di follower, hanno il potere di dare voce ai candidati politici in modo autentico e coinvolgente.
Gli influencer possono raggiungere gruppi di elettori che tradizionalmente non seguono la politica mainstream, rendendo i social media uno strumento potente per mobilitare i giovani e gli elettori meno coinvolti. Tuttavia, questo approccio solleva domande sull’etica e sull’autenticità delle campagne politiche online. In particolare, l’uso di influencer pagati potrebbe ridurre la percezione di genuinità del messaggio politico.
I social media contano ancora?
Nonostante le sfide e i cambiamenti recenti, i social media continuano a giocare un ruolo cruciale nelle elezioni americane. Sebbene la loro capacità di influenzare l’opinione pubblica possa essere stata ridotta da normative più rigide e dalla maggiore consapevolezza degli utenti, piattaforme come TikTok, Instagram e X rimangono fondamentali per la comunicazione politica.
Il loro futuro, tuttavia, dipenderà dalla capacità delle piattaforme di gestire la disinformazione e bilanciare la trasparenza con la protezione della privacy degli utenti. Con l’avvento dell’intelligenza artificiale generativa, il modo in cui i social media influenzeranno gli elettori potrebbe cambiare ancora, rendendo sempre più sottile la linea tra informazione e manipolazione. In un’epoca in cui gli elettori sono sempre più consapevoli delle dinamiche digitali, il potere dei social media potrebbe trasformarsi più in uno strumento di informazione che di manipolazione, ridefinendo il loro ruolo nelle elezioni del futuro.